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Ascensori disabili: tipologie, dimensioni, normative

27 Luglio 2020
Ascensori per disabili a Milano, Piacenza ed Abbiategrasso

Gli ascensori per disabili sono la soluzione perfetta per offrire una mobilità libera e sicura a chi ha problemi di disabilità motoria. Questi impianti sono pensati per accogliere in modo adeguato tutti coloro che hanno problemi di mobilità e hanno bisogno di funzioni specifiche.

Per garantire l’accessibilità e la mobilità, dentro e fuori casa, Everest offre una vasta gamma di ascensori per disabili, in grado di adattarsi sia agli spazi abitativi più piccoli sia agli ambienti pubblici più ampi. Tutti gli impianti di Everest rispondono alle normative vigenti in Europa e in Italia, con un’attenzione particolare alla sicurezza e all’efficienza.

Ascensori disabili: tipologia

Gli ascensori per disabili possono variare per specifiche tecniche e per funzionamento, che può essere oleodinamico o elettrico. Per essere sicuri di scegliere l’impianto giusto, Everest consiglia di fare alcuni valutazioni che riguardano:

  • Semplicità d’installazione: con limitati interventi murari, si può ottenere un impianto con servizio chiavi in mano in pochi giorni.
  • Sicurezza in caso di mancanza di corrente: l’ascensore deve essere dotato di un dispositivo automatico che gli consente di riportare la cabina al piano anche in mancanza di energia.
  • Accessibilità degli utenti: le cabine devono essere realizzate su misura per le specifiche esigenze degli utenti.
  • Tecnologia avanzata per consumi ridotti: la scelta di un motore elettrico inverter porta alla massima efficienza con il minor consumo. Basti pensare che in un anno di servizio un impianto di questo tipo consuma circa 100 kw, più o meno come un aspirapolvere.

Gli ascensori per disabili oleodinamici si muovono con una spinta generata da un pistone che agisce attraverso la sollecitazione con una pompa idraulica a olio di tipo fluido. Il motore elettrico, invece, permette di generare la pressione necessaria in una fase ascendente, mentre utilizza la forza di gravità per la fase discendente.

L’ascensore elettrico ha diversi vantaggi: l’economicità, la semplicità d’installazione, il consumo contenuto di energia, la garanzia di prestazioni ottimali e l’indispensabile comfort.

Everest è disponibile a fare sopralluoghi per la verifica delle possibili e più convenienti soluzioni con annesso uno specifico preventivo di spesa che prevede anche i tempi di realizzazione. Tutto nel massimo della trasparenza verso il cliente.

Dimensioni minime ascensori disabili

Un altro fattore fondamentale da tenere in considerazione è la dimensione, che cambia a seconda del luogo in cui l’impianto dev’essere costruito. Gli ascensori per disabili su nuove costruzioni devono avere delle cabine con una profondità minima tra 130 e 150 cm e 100 – 130 cm di larghezza, a seconda delle caratteristiche dello stabile. Le porte invece hanno bisogno di un’apertura minima di 80/90 cm di luce. Lo spazio antistante dell’uscita della cabina dev’essere di 150 cm per 150 cm.

Invece, nel caso in cui l’ascensore per disabili venga installato all’interno di una casa esistente, le misure devono essere inferiori. 120 cm di profondità, 80 cm di larghezza e una luce netta della porta di almeno 75 cm con spazio libero antistante di 140×140 cm.

Dimensioni minime piattaforma elevatrice per disabili

Il vano corsa di una piattaforma elevatrice per disabili prevede delle dimensioni minime pari a 0,80 x 1,20 m. La porta deve avere una luce netta pari a 75 cm e dev’essere posta nella zona del lato corto della cabina. Per quanto riguarda l’ampiezza della scala, questa richiede una larghezza pari a 120 cm.

La maggior parte delle volte, quando si effettua un intervento su un edificio preesistente è possibile comunque trovare delle soluzioni idonee che soddisfino al massimo le esigenze di sicurezza, comfort e accessibilità.

Ascensore disabili condominio: come funziona

In un condominio, l’ascensore per disabili può essere installato sia internamente che esternamente, con una struttura autoportante, a seconda dello spazio disponibile. Prima di procedere con l’installazione è necessario fare un sopralluogo e definire le necessità degli utenti e le possibilità di scelta tra i modelli adatti, rispettando le norme che ne regolano la sicurezza. Dal punto di vista tecnologico, la scelta di un motore con inverter può essere la scelta migliore in termini di rapporto spesa/resa.

Inoltre, la legge agevola l’installazione d’impianti con la funzione degli abbattimenti delle barriere architettoniche all’interno di edifici già esistenti, a patto che questo intervento non vada a ledere la possibilità dei condomini di usufruire di spazi comuni. L’esperienza di Everest è una garanzia di successo della soluzione d’installazione perfetta che evita discordie tra condomini.

Ascensori esterni per disabili: la normativa

Gli ascensori esterni e interni per disabili devono rispettare le varie normative previste dall’ordinamento italiano. In particolare deve rispondere al Decreto del Presidente della Repubblica 503/1996 che regola l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, servizi pubblici e spazi. La stessa normativa stabilisce l’obbligatorietà per gli edifici pubblici di garantire la mobilità a tutti coloro che abbiano una capacità motoria limitata, attraverso l’utilizzo di ascensori.

La legge 13 del 1989 prevede e definisce invece i contributi e i benefici economici che si possono ottenere nel momento in cui si installano degli ascensori per abbattere le barriere architettoniche. I vantaggi fiscali, infatti, prevedono una detrazione Irpef che va dal 36% fino al 50% e l’IVA al 4% anziché al 22%.

La fossa ascensore

La normativa  prevede che tutti gli impianti siano dotati di vano corsa e locali tecnici. La fossa del vano ascensore deve essere impermeabile, durevole, non deve favorire la formazione di polvere e deve sopportare le sollecitazioni della macchina. Questo elemento deve essere progettato ad hoc e deve rispettare un corretto dimensionamento, a seconda della tipologia di edificio al quale l’ascensore è destinato.

In particolare, la normativa per le dimensioni degli ascensori per disabili, prevede che le dimensioni del vano devono tenere conto del contesto in cui dev’essere installato. Partendo da questa differenza è necessario analizzare le fonti normative che regolamentano le dimensioni degli ascensori e del vano stesso, che in questo caso sono due:

  • D.P.R. 503 del 24 luglio 1996 n. 503 – Regolamento recante norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici applicato a tutte le regioni italiane, esclusa la Lombardia.
  • Legge regionale n.6 del 20 febbraio 1989, valida solo per la Lombardia.

La normativa è stata definita soprattutto in riferimento alla sicurezza e all’accessibilità dell’impianto da parte degli utenti finali. Più precisamente, le prescrizioni sono relative alle dimensioni minime del vano ascensore, con un’ampiezza minima fissata per la larghezza della porta e della cabina.

 

Domande frequenti sugli ascensori per disabili

Qual è la differenza tra ascensore per disabili e piattaforma elevatrice?

Un ascensore per disabili è un impianto completo, spesso con cabina chiusa, porte automatiche e corsa verticale su più piani. La piattaforma elevatrice è una soluzione più semplice, adatta a piccoli dislivelli (fino a 4 piani), con velocità ridotta e installazione più rapida.

Quanto spazio serve per installare un ascensore per disabili?

Dipende dal tipo di edificio. In nuove costruzioni, le dimensioni minime sono circa 130×100 cm per la cabina e 80 cm di apertura porta. Negli edifici esistenti, sono ammessi spazi più ridotti, anche 120×80 cm.

Serve il permesso del condominio per installare un ascensore per disabili?

Sì, ma in caso di disabilità certificata, l’assemblea condominiale non può opporsi all’installazione, purché non venga limitato l’uso degli spazi comuni. L’intervento è inoltre agevolato dalla legge n.13/1989.

Posso detrarre le spese per l’installazione di un ascensore?

Sì. Puoi usufruire delle agevolazioni fiscali per abbattimento delle barriere architettoniche, con detrazioni IRPEF dal 50% al 75% e IVA agevolata al 4%.

L’ascensore per disabili funziona anche in caso di blackout?

Sì, se dotato di dispositivo di emergenza con discesa automatica al piano più vicino e apertura porte.

 

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